giovedì 16 aprile 2009

carovana sport sotto l'assedio / 4

Terzo giorno a jayyus. 8 aprile 09

La giornata di oggi è cominciata con una piacevole sorpresa.
Mentre i bambini della pre scuola del charity center facevano il saluto al sole prima di entrare in classe guidati dai 'maestri' della Murga, il nostro amico Noor ci svegliava mandando dal suo telefonino un pezzo di Dj Gruff che avevamo scaricato ieri all'internet point dove lavora. Noor è un volontario del Charity, che ci accompagna nelle attività di questi giorni. Oltre alla sua militanza come volontariato, Noor che ha 20 anni, studia all'università di Qalqilya e con suo padre lavora i campi al di là del muro. Stamattina abbiamo scoperto che oltre ad avere tutte queste qualità ama il rap ed ha un ottimo orecchio musicale avendo scelto tra le tante tracce scaricatie prorpio un pezzo della storia dell'hip hop!

Dopo la colazione, per la prima volta in due anni non a base di falafel e patatine fritte, siamo scesi a giocare con i bambini per la ricreazione. Nel Charity center ci sono 5 classi di bambini dai 4 ai 6 anni che prima di accedere alla scuola elementari (a 7 anni) studiano niente meno che arabo matematica e inglese, meglio delle tre « i » (informatica, inglese e impresa) di Berlusconi!

Mentre il Duka inaspettatamente già da ieri, al parco giochi, si è rivelato un catalizzatore dei giochi più stupidi da fare con i bambini (tipo il battimano, i compagni del forte hanno le prove video) oggi si é cimentato nel dipingere le facce dei bambini aprendo una diaspora con la Murga sullo stile del body painting: guerrieri della notte (gang dei baseball furious) versus cuoricini, black flag versus flower power.

Oggi girando per il paese, la gente cheabbiamo incontrato per strada e nei negozi, ci ha espresso la propria solidarieta' per la tragedia del terremoto in Abruzzo e la loro profonda graditudine per la nostra attiva presenza a Jayyuss nonostante la situazione difficile in Italia.

Tra le storie di ordinaria violenza quotidiana a jayyus, mentre ci trovavamo nel campo di pallavolo ci é stato chiesto di rientrare al Charity center perche' i soldati israeliani, di turno al gate sud, stavano entrando nel paese. Dopo l'allarme iniziale, per paura di possibili rastrellamenti della popolazione civile, ci e' stato spiegato che i soldati israeliani al gate sud in seguito al lancio di qualche sasso da parte dei bambini avevano subito sparato proiettili di gomma ferendo, per fortuna lievemente, un ragazzino.

Per il gruppo di jayyus oggi é stata una giornata ricca di incontri con l'associazione sportiva, con le donne e con il gruppo di internazionali EAPPI.


SPORT

I rappresentanti dell'associazione sportiva hanno per prima cosa sottolineato che il problema principale per praticare e sviluppare lo sport in Palestina è l'occupazione.

Questa affermazione che a prima vista puo' sembrare retorica è dimostrata dall'impossibilità di muoversi per disputare partite, in particolare con le squadre della striscia di Gaza, costrette a incontrare gli altri team solo in campionati o tornei in Siria e libano. Il complesso di giocare sempre un derby continuo con la stessa squadra.

La seconda motivazione è ancora più pesante, riguarda proprio le « risorse umane » a disposizione dell'allenatore. Per fare solo un esempio, la squadra di pallavvolo maschile di jayyus campione nazionale, da un mese ha un giocatore in meno e non a causa di un infortunio. Un mese fa durante una retata dell'esercito israelino, come rappresaglia alla manifestazione che tutti i venrdi' la popolazione organizza contro il muro, un centinaio di ragazzi del paese sono stati rastrellati a caso ammanettati, bendati e chiusi per oltre 50 ore nella scuola del paese insieme ai militari. A causa di questo episodio molti bambini, con cui abbiamo parlato, ancora oggi hanno gli incubi. Il risultato dell'operazione è stato 15 feriti e 13 arrestati tra i cui un membro della squadra di pallavolo, di cui attualmente non si hanno notizie. Altro tragico esempio riguarda la nazionale di calcio palestinese: due membri fondamantali della squadra sono morti durante l'operazione piombo fuso, a Gaza, sotto le bombe.

Da parte di sport sotto l'assedio c'é stata la proposta di inviare aiuti per le strutture sportive della città e fare in modo che la squadra di jayyus venga in italia per perfezionarsi e giocare con altre squadre italiane e informare su quanto succede in Palestina.


DONNE

L'incontro con le donne é stato molto partecipato. Un gruppo di ragazzi e ragazze della carovana ha acsoltato le testimonianze di nove donne di jayyus che fanno parte di un'associazione che raccoglie tutte le donne del paese. Al pari degli uomini tutte le donne condividono in primis la lotta contro l'occupazione israeliana e allo stesso tempo lo sforzo per il miglioramento della qualità della vita delle donne che passa attraverso l'accesso all'istruzione universitaria. Come ci hanno raccontato l'ottanta per cento delle ragazze del villaggio frequenta l'università.

Anche in questo caso l'occupazione ha peggiorato la situazione femminile. Prima dell'occupazione le donne non avevano problemi specifici ma lavoravano e studiavano come gli uomini. In seguito all'occupazione l'effetto più immediato é stato l'innalzamento della paura soprattutto per le violenze dei soldati israeliani, non solo come violenza fisica, ma anche psicologica legata all'umiliazione.

Come ci raccontavano ieri, davanti al gate, molte donne non accompagnano più gli uomini nel lavoro dei campi per non subire l'umiliazione della perquisizione fisica (nella cultura musulmana il contatto fisico con un uomo non della famiglia è considerato una umiliazione e una violenza) da parte di soldati mancando spesso le soldatesse ai check point.

Le donne sono protagoniste anche della lotta palestinese. Nella maggior parte dei casi sono prorpio loro ad aprire le manifestazioni del venerdi' per proteggere con i loro corpi i prorpi uomini e i propri figli, curano i feriti e durante il coprifuoco e i rastrellamenti sono le uniche che circolano per la città; sono loro quindi che garantiscono l'approvvigionamento e le comunicazioni. In caso di innalzamento del livello di scontro rivestono il ruolo di staffette.

Inoltre sempre più spesso le donne si trovano a svolgere le funzioni di padre/ madre quando gli uomini muoino o scompaiono durante il conflitto o quando sono detenuti nelle prigioni israeliane.
Nella sola città di jayyus (4200 abitanti) ci sono 6 martiri e 25 prigionieri.
A conclusione dell'incontro le donne ci hanno tenuto a sottolineare che se noi occidentali abbiamo una visione delle donne come vittime degli uomini della propria famiglia questo non è vero.

Le donne rivestono ruoli importanti nelle municipalità e partecipano alla vita pubblica a livello macro. Come obiettivo prioritario le donne hanno l'autodeterminazione del popolo palestinese. Sono alla ricerca non solo dei diritti delle donne ma principalmente dei diritti umani estesi a tutta la popolazione sia maschile e femminile.

Alla fine dell'incontro ci hanno mostrato le manifatture artigianali che producono per finanziare l'associazione e gli studi delle ragazze di jayyus.


INTERNAZIONALI

nella tarda mattinata abbiamo incontrato un gruppo di internazionali della Eappi. È un'associazione nata come programma ecumenico israelo palestinese fatto dal consiglio mondiale delle chiese su richiesta del capo delle diocesi di gerusalemme, ma aperta ad altre confessioni e a atei. Al momento i volontari presenti a jayyus sono 4 dalla Norvegia, Svizzera, Germania e Scozia. I gruppi sono organizzati in modo da alternarsi di tre mesi in tre mesi e non lasciare mai il paese scoperto.

Lo scopo della loro presenza è quello di soddisfare cio' che la popolazione palestinese richiede, mettendosi totalmente a disposizione senza la presunzione, tipicamente eurocentrica, di voler « calare dall'alto pratiche e soluzioni ». Sono presenti in 14 paesi differenti e qui in palestina in 6 luoghi differenti della west bank. Nello specifico i loro obiettivi sono:

cercare di proteggere la popolazione durante la manifestazioni di protesta, sperando che con la loro presenza i militari siani meno aggressivi. Tutti giorni si recano alle porte di accesso ai campi coltivati durante l'orario di apertura, per verificare il rispetto delle già assurde procedure di accesso e inoltre dispongono di una linea diretta telefonica per lamentare eventuali ritardi negli orari di apertura e chiusura nella prassi di accesso e eventuali soprusi da parte dei militari.

Il secondo obiettivo è il lavoro di controinformazione, per dare voce attraverso ,foto e report ,a cio' che non passa sui media main stream. Scrivono report settimanali alle nazioni unite sulle violazioni dei diritti umani, in particolare sulla condotta dei soldati israeliani.
Infine portano solidarietà alle comunità locali dove sono presenti soprattutto con corsi di perfezionamento della lingua inglese per studenti universitari.

L'importanza della loro presenza sul campo è testimoniata da un sondaggio che hanno fatto tra la popolazione palestinese da cui risulta che l'89 per cento trova indispensabile la presenza degli internazinali in genere.



Incontri sportivi della giornta


oggi era il turno del ping pong. I nostri ragazzi migliori in questo sport, figli di sessantottini che avevano militato in scrausissimi gruppi maoisti (tipo Stella Rossa, Servire il Popolo e Viva il Comunismo) Silvio e il Sogliola hanno vinto il grosso delle sfide a cui hanno partecipato. Finalmente sport sotto l'assedio ha trovato la disciplina per l'avvenire. Abbiamo anche vinto meritatamente una coppa per la sfida di pallavvolo. Migliori in campo Marco anna e Alessandro.

Passando alla pagina calcistica oggi giorno di riposo e di festa. Dopo la prestazione di ieri si sono prepotentemente rialzate le quotazioni del nostro allenatore Davide. Notizia dell'ultima ora di Al Jazeera è stato contattato da una squadra degli emirati arabi che vuole affidargli il settore giovanile.

La trattativa è per ora bloccata data l'alto ingaggio del nostro allenatore.

I vostri corrispondenti
duka e tanka

1 commento:

gerovital ha detto...

Grazie per le notizie da Arabia