martedì 3 marzo 2009

Renegades of Funk su Blow Up!

(Blow Up – Marzo 2009-03-03 - Mauro Zanda)

Nel mondo delle scorciatoie e delle soluzioni a portata di mano, uno come u.net non riesci proprio a incasellarlo da nessuna parte: non giornalista, non scrittore, non dj/producer prestato alla causa della divulgazione. U.net è uno strano e raro caso di ricercatore sul campo, uno con una passione così smodata per la storia dei movimenti artistici e politici afro-americani, da aver di fatto dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita alla comprensione (rigorosamente diretta) di quell’incredibile fenomenologia. Come logica conseguenza anche i suoi libri (andatevi a ricercare pure l’ottimo Bigger Than Hip Hop, Agenziax, 2006) elidono le categorie più convenzionali della saggistica di genere, preferendo invece rincorrere un contesto adatto all’esperienza sinestetica: racconti affidati prevalentemente ai protagonisti della prima ora, istantanee vivide, senza mediazione o interpretazione o interpretazione di sorta, capaci anche solo per un attimo di farci toccare con mano quella speciale vibrazione, la stessa che permise ad un pugno di giovani leoni metropolitani di scrivere la più importante rivoluzione sotto-culturale degli ultimi 35 anni. Frammenti, flash, impressioni e ricordi fieri che abbracciano in egual misura i 4 elementi della cultura hip hop fino a subliminarsi compiutamente nel quinto, quello auspicato dal profeta Bambaataa: la conoscenza. Straordinaria in tal senso l’idea del disco-guida, “storia musicale che facilitasse la comprensione di questa cultura a tutti gli appassionati… pezzi originali che hanno una relazione strettissima con i saggi presenti nel libro”. Non dunque una raccolta dei brani dei pionieri, ma un vero e proprio lavoro su commissione (ognuno ha preso in cura un capitolo) che ha coinvolto la crema della scena italiana: fra i tanti, segnaliamo uno straordinario omaggio ad Afrika Bambaataa degli Assalti Frontali, un pezzone firmato da Cuba & Disastro che racconta la mitica riunione delle gang del dicembre del ’71 (ovviamente con sample de “I Guerrieri della Notte), Tormento e Bonnot su Grandmaster Flash, e poi (un gradino sotto ma sempre di grande impatto) Esa & Shablo su Kool Herc e Mastino & CeeMass (Motus Operandi). L’operazione, complessa e ambiziosa, fila che è una bellezza, con tanto d’introduzione a 24 carati di Henry Chalfant e un’infinità di aneddoti sfiziosi svelati dall’interno. Unica nota parzialmente stonata, la prolissità delle round table sui temi specifici, che dopo qualche pagina perdono un po’ di presa sul lettore. Ma in definitiva l’autore sembra aver colto la sfida originaria: “creare uno stile originale con il quale nessuno sia in grado di competere, nello spirito autentico delle hip hop battle”. Sucker giornalisti, siete avvisati.

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